Appunti per il Corso di Diritto Comparato dell’Economia – Mario Comba, Riccardo de Caria

Il presente corso riguarda il diritto comparato dell’economia e dunque mette insieme due discipline giuridiche – il diritto comparato ed il diritto  dell’economia – che richiedono una loro qualificazione separata prima di poter essere esposte congiuntamente nei paragrafi successivi. Dovremo quindi in primo luogo esaminare cosa si intenda per diritto comparato e  poi cosa si intenda per diritto dell’economia, al fine di poter poi affrontare alcuni temi selezionati che rientrano nell’intersezione di questi due settori dell’analisi giuridica.

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The German Economic Constitution and the Euro Crisis – Martin Burgi

I. Existence of an economic constitution in the Basic Law? | II. Contents of the Basic Law’s economic legal framework for the sector | Relation to the economic constitution of the European Union | IV. Relation between the economic constitution and the Federal Constitutional Court’s case-law relating to the EU-treaties and the euro crisis

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Conventions de légalité en Italie : prévention de la corruption dans les marchés publics et compatibilité avec les principes de l’Union européenne – Carol Cravero

L’adoption des conventions de légalité se situe dans l’objectif d’une action de prévention plus efficace face à la corruption dans le domaine sensible des marchés publics. Bien que les conventions de légalité comportent une clause d’exclusion de tout candidat défaillant, elles ne sont pas automatiquement incompatibles avec les principes de l’Union Européenne, notamment les principes de concurrence et de transparence dans les marchés publics. Toutefois, les déclarations et engagements qui figurent dans ces conventions de légalité sont à interpréter conformément au principe de proportionnalité, ne pouvant pas aller au-delà de ce qui est nécessaire pour sauvegarder la concurrence, l’équité et la bonne gestion des marchés publics et de ce qui est nécessaire pour réduire les phénomènes de corruption et d’interférences illicites.

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La proposta di legge catalana sulla competenza in materia di referendum – Lucia Maddaleno

Sommario: 1 – Introduzione. 2 – Il contrasto tra Catalogna e Governo. 3 – La riforma dello Statuto di Autonomia e la relativa sentenza del Tribunal Constitucional. 4 – La competenza in materia di referendum. 5 – Spunti critici sulla proposta di legge e il richiamo al caso del Québec. 6 – Conclusioni.

Sommario: 1 – Introduzione. 2 – Il contrasto tra Catalogna e Governo. 3 – La riforma dello Statuto di  Autonomia e la relativa sentenza del Tribunal Constitucional. 4 – La competenza in materia di referendum. 5 – Spunti critici sulla proposta di legge e il richiamo al caso del Québec. 6 – Conclusioni.

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La proposta di legge catalana sulla competenza in materia di referendum – Lucia Maddaleno

With the Resolution 479/X, the catalan Parliament submitted a bill involving the referendum power and its delegation to the catalan Autonomy itself, in order to make possible a secession referendum.

This paper analyses the content of the Resolution in the light of the tensions between central Government and Autonomous Community, suggesting the presence of critical issues concerning the document.

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Prospettive per l’Inclusione dei Cittadini di Paesi Terzi nell’Unione Europea. Alcune Tendenze Contrastanti tra Cittadinanza dell’Unione e Cittadinanza Nazionale – Francesca Strumia

Lo status e le opportunità di integrazione nell’Unione Europea dei cittadini dei paesi terzi dipendono in parte  dalle regole degli Stati membri sull’accesso alla nazionalità, in parte dai diritti di matrice comunitaria collegati alla cittadinanza dell’Unione. Questo lavoro prende in considerazione la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) in materia di cittadinanza dell’Unione e alcune recenti riforme della legislazione sull’immigrazione e la naturalizzazione in una selezione di Stati membri, e ne analizza l’effetto sui diritti dei  cittadini di paesi terzi. L’analisi proposta mette in evidenza alcune tendenze contrastanti nella giurisprudenza e nella legislazione in questione. Le sentenze della CGUE invitano gli Stati membri ad agire nel rispetto del diritto comunitario, e applicando criteri obiettivi, nel decidere sull’inclusione ed esclusione dei cittadini di paesi terzi. Inoltre, la giurisprudenza in questione riconosce alcuni diritti di residenza ai cittadini dei paesi terzi nella penombra della cittadinanza europea. Il percorso giurisprudenziale va dunque, seppure a piccoli passi, nella direzione di una nozione europea di appartenenza. La legislazione sull’immigrazione e l’accesso alla nazionalità negli Stati membri, al contrario, prevede stringenti requisiti di integrazione nella comunità nazionale e riconosce ampi margini di discrezionalità alle autorità preposte a conoscere delle domande di ammissione e naturalizzazione dei cittadini di paesi terzi. Gli Stati membri tendono a richiudersi, in altre parole, attorno alle rispettive nozioni di appartenenza. Il risultato è una dissonanza tra il ruolo dei diritti legati alla cittadinanza dell’Unione e quello delle regole in materia di cittadinanza nazionale nel definire lo status dei cittadini di paesi terzi. Alcune considerazioni conclusive invitano a ripensare le categorie dell’appartenenza in Europa, presenza, residenza, cittadinanza, come primo passo verso la riconciliazione di tale dissonanza.

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