Il presente corso riguarda il diritto comparato dell’economia e dunque mette insieme due discipline giuridiche – il diritto comparato ed il diritto dell’economia – che richiedono una loro qualificazione separata prima di poter essere esposte congiuntamente nei paragrafi successivi. Dovremo quindi in primo luogo esaminare cosa si intenda per diritto comparato e poi cosa si intenda per diritto dell’economia, al fine di poter poi affrontare alcuni temi selezionati che rientrano nell’intersezione di questi due settori dell’analisi giuridica.
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The German Economic Constitution and the Euro Crisis – Martin Burgi
I. Existence of an economic constitution in the Basic Law? | II. Contents of the Basic Law’s economic legal framework for the sector | Relation to the economic constitution of the European Union | IV. Relation between the economic constitution and the Federal Constitutional Court’s case-law relating to the EU-treaties and the euro crisis
[ DOWNLOAD PAPER (PDF) ]UNIONE EUROPEA: DIVARIO FRA I PRINCIPI E LA GESTIONE POLITICA – Daniele Ciravegna
1. Quale tipo di Europa? 2. I valori dell’Unione Europea 3. Obiettivi finali e intermedi nel TUE 4. L’economia sociale di mercato quale principio fondante dell’Unione Europea 5. Le delimitazioni e le modalità di esercizio dell’Unione Europea alla luce del TFUE 6. Rilevanza degli obiettivi secondo i trattati dell’Unione Europea 7. Discrepanza fra gli obiettivi finali indicati nei trattati europei e la gestione dell’Unione Europea
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Conventions de légalité en Italie : prévention de la corruption dans les marchés publics et compatibilité avec les principes de l’Union européenne – Carol Cravero
L’adoption des conventions de légalité se situe dans l’objectif d’une action de prévention plus efficace face à la corruption dans le domaine sensible des marchés publics. Bien que les conventions de légalité comportent une clause d’exclusion de tout candidat défaillant, elles ne sont pas automatiquement incompatibles avec les principes de l’Union Européenne, notamment les principes de concurrence et de transparence dans les marchés publics. Toutefois, les déclarations et engagements qui figurent dans ces conventions de légalité sont à interpréter conformément au principe de proportionnalité, ne pouvant pas aller au-delà de ce qui est nécessaire pour sauvegarder la concurrence, l’équité et la bonne gestion des marchés publics et de ce qui est nécessaire pour réduire les phénomènes de corruption et d’interférences illicites.
[ DOWNLOAD PAPER (PDF) ]La Responsabilità Sociale di Impresa (CSR) nel settore della Green Energy – Paolo Rossi
INTRODUZIONE
Come è noto, lo studio dell’economia secondo i parametri neoclassici non tiene debitamente in conto il valore dell’ambiente e, in generale, della Corporate Social Responsibility.
Essa viene definita come l’insieme di regole di cui l’impresa si dota al fine di garantire il rispetto delle varie norme a cui deve soggiacere, nonché gli standard etici ed ambientali da rispettare in relazione al settore in cui opera. La presenza di modelli aziendali destinati a tali scopi può peraltro favorire la creazione di valore nel lungo periodo, oltre che una maggiore fiducia da parte degli stakeholders e degli shareholders1.
L’economia neoclassica non considera adeguatamente il valore dell’ambiente e, in generale, della CSR, che è piuttosto un nuovo concetto che può essere definito come l’insieme delle regole di cui l’azienda si dota al fine di garantire il rispetto delle varie normative che devono essere considerate, così come gli standard etici e ambientali da rispettare, in relazione al settore in cui essa opera.
I modelli di business sviluppati per tali scopi tendono a incoraggiare la creazione di valore a lungo termine, così come ad aumentare la fiducia degli stakeholder e degli azionisti (Mc Williams e Siegel, 2000).
La CSR delle imprese può essere considerata, infatti, come una autoregolamentazione aziendale attraverso la quale le stesse integrano preoccupazioni sociali, ambientali ed economiche nei loro valori per operare in maniera trasparente e responsabile. La CSR consente a una organizzazione di assumersi la responsabilità dell’impatto delle proprie decisioni e attività sulla società, l’ambiente e per la propria redditività futura.
Le Nazioni Unite hanno definito questa triade di preoccupazioni “triple bottom line”: persone, pianeta, e profitto. LA CSR risulta quindi essere strumento per le aziende che intendono monitorare e garantire il rispetto attivo della legge a standard etici e standard internazionali. Nonostante questa definizione internazionale, è difficile affrontare questa nozione da un punto di vista giuridico. Tuttavia, soprattutto nella green economy il concetto è più adottato rispetto alla politica. È importante rammentare re come questo concetto funzioni come principio legale e, a tal fine, saranno utili alcune considerazioni rilevate nei contesti europei e cinesi.
INDICE
- Introduzione
- Definizione di CSR per l’unione Europea
- Il concetto di CSR nella Repubblica Popolare Cinese
- La CSR nel settore della green economy: approccio cinese ed approccio UE
Conoscenza ed innovazione:tra principi di tutela giuridica e risvolti sociali – Fabiano De Leonardis
1.Introduzione. 2. Gli orientamenti attuali della Commissione europea: un’analisi critica. 3. L’approccio
di Elinor Ostrom. 4. Considerazioni conclusive.
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European economic governance: challenges for judicial control? – Ornella Porchia
1. The role of the Court of Justice in EMU: a glance at the past. 2. Recent case-law: the beginning of a new season? 3. New international instruments of economic governance: the role of the Court of justice in the ESM Treaty and in the Fiscal Compact. 4. Compatibility with EU law of the Treaties provisions relating to the Court’s jurisdiction. 5. Further developments: towards progressive “jurisdictionalisation” of control over economic policies?
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La proposta di legge catalana sulla competenza in materia di referendum – Lucia Maddaleno
Sommario: 1 – Introduzione. 2 – Il contrasto tra Catalogna e Governo. 3 – La riforma dello Statuto di Autonomia e la relativa sentenza del Tribunal Constitucional. 4 – La competenza in materia di referendum. 5 – Spunti critici sulla proposta di legge e il richiamo al caso del Québec. 6 – Conclusioni.
Sommario: 1 – Introduzione. 2 – Il contrasto tra Catalogna e Governo. 3 – La riforma dello Statuto di Autonomia e la relativa sentenza del Tribunal Constitucional. 4 – La competenza in materia di referendum. 5 – Spunti critici sulla proposta di legge e il richiamo al caso del Québec. 6 – Conclusioni.
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Consumer law and the economic crisis – Cristina Poncibò
The economic and financial crisis is leading to a renewed focus on consumer and investor protection and the new regulatory environment is often characterised by attempts to design innovative regulatory techniques and policy-making approaches both in the EU and the US.
The article point outs two of the most relevant lessons that could be learnt from the economic crisis and it starts by posing two questions. The first question is descriptive: does the current regulatory framework in EU Law profile the ‘real’ consumer? The second question is normative and focuses primarily on consumer contracts: does the informational model, consisting in the mandatory provision of pre-contractual information to the consumer, still represent an adequate tool for consumer protection?
The working paper argues that, first, there is still a gap between the Law and the Science of Consumer Behaviour, so that, in the end, the ‘real’ consumer is not effectively protected. Second and also important the information disclosure strategies adopted in the most recent EU provisions (e.g. Consumer Rights Directive and CESL) are dated and probably ineffective.
Doubtless, in the aftermath the economic crisis, the ‘myth’ of informational consumer protection, mostly based on information disclosure, has been seriously challenged: policy-makers are now called to reform their strategies.
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Crisi, indebitamento e modelli di consumo nella Società del rischio – Maria Cristina Martinengo
Quali sono i motivi per i cui gli italiani hanno perduto la loro caratteristica di forti risparmiatori e si sono progressivamente indebitati.
La risposta a questa domanda richiede che non ci si limiti alle relazioni tra reddito, consumo, risparmio e dispendio, ma che si consideri anche il modello di sviluppo della nostra società ed i fattori culturali che influenzano l’agire economico, determinando le credenze, gli atteggiamenti ed i comportamenti degli individui.
Le rilevazioni statistiche mettono in evidenza diverse variabili economiche che, in parte, saranno trattate in questo lavoro e che influenzano l’indebitamento: l’applicazione di tassi di interesse più o meno elevati, la selettività nell’accesso al credito, l’andamento del mercato del lavoro, ecc.
Tuttavia emergono anche altre variabili significative che attengono invece al campo sociale. Basti pensare ad esempio alla fragilità della famiglia, per cui lo scioglimento del legame matrimoniale impoverisce i membri della coppia separata e incide sui comportamenti di risparmio o di dispendio.
Il lavoro tratteggerà alcuni sviluppi del pensiero economico sulle relazioni tra reddito, consumo, risparmio e dispendio. Verranno poi evidenziati alcuni cambiamenti della struttura produttiva che hanno interessato, a partire dal decennio sessanta del secolo scorso, i paesi maggiormente industrializzati e che hanno contribuito a determinare l’affermazione ed il consolidamento del modello di consumo capace di influire ancora oggi sui comportamenti e sulle scelte degli individui.
Si prenderanno poi in considerazione gli effetti della crisi su consumi ed indebitamenti. Infine, sulla base di rilevazioni statistiche e dei dati ricavabili di alcune recenti survey sull’andamento dell’economia italiana, si trarranno alcune conclusioni sull’indebitamento delle famiglie italiane.